Secondo la definizione data dall’Organizzazione mondiale della sanità, un incidente stradale è una scontro che avviene su una strada pubblica, che coinvolge almeno un veicolo e che può avere (ma non necessariamente) conseguenze sulla salute di chi vi è coinvolto.
Gli incidenti stradali rappresentano un problema di assoluta priorità per la sanità pubblica per l’alto numero di morti e di invalidità permanenti e temporanee che causano nel mondo. Agli enormi costi sociali e umani, si aggiungono quindi anche elevati costi economici, che rendono la questione della sicurezza stradale un argomento di enorme importanza per i dipartimenti di Prevenzione e i sistemi sanitari di tutti i Paesi.
La grande maggioranza degli incidenti gravi e di quelli mortali sono dovuti a una serie di comportamenti scorretti, principalmente eccesso di velocità, guida distratta e pericolosa, dovuta anche all’uso dei dispositivi di comunicazione (cellulari, ecc.) , mancato rispetto della precedenza o della distanza di sicurezza, assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.
Alcuni dati epidemiologici
- Nel 2017 sono stati 174.933 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in leggero calo rispetto al 2016, con 3.378 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 246.750 feriti.
- Il numero dei morti torna a crescere rispetto al 2016 (+95 unità, pari a +2,9%) dopo la riduzione registrata lo scorso anno.
- Tra le vittime sono in aumento i pedoni (600, +5,3%) e soprattutto i motociclisti (735, +11,9%) mentre risultano pressoché stabili gli automobilisti deceduti (1.464, -0,4%); in calo ciclomotoristi (92, -20,7%) e ciclisti (254, -7,6%).
- Rispetto all’anno precedente gli incidenti e i feriti registrano una lieve diminuzione (-0,5% e -1,0%) (Figura 1). Stabile il numero dei feriti gravi: sulla base dei dati di dimissione ospedaliera nel 2017 sono stati 17.309, valore pressoché analogo a quello del 2016 (-0,1%). Il rapporto tra feriti gravi e deceduti è sceso a 5,1 da 5,3 dell’anno precedente. Il tasso di lesività grave sulla popolazione residente è di 28,6 feriti gravi per 100mila abitanti (40,1 per gli uomini e 17,7 per le donne).
- Sull’aumento del numero di morti in Italia incide soprattutto quello registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (296 e 1.615 morti; +8,0% e +4,5% sull’anno precedente). Un aumento più contenuto si registra, invece, sulle strade urbane (1.467 morti; +0,3%). Nei grandi Comuni si rileva una tendenza opposta, con una diminuzione del 5,8% del numero di vittime nell’abitato.
- Nell’Unione europea, il numero delle vittime di incidenti stradali diminuisce nel 2017, seppure in misura contenuta (-1,6% rispetto al 2016): complessivamente, sono state 25.315 contro 25.720 del 2016. Nel confronto tra il 2017 e il 2010 (anno di benchmark della strategia europea per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 19,9% a livello europeo e del 17,9% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2017 si contano 49,7 morti per incidente stradale nella Ue28 e 55,8 nel nostro Paese, che scende dal 14° al 18° posto della graduatoria europea.
- Tra i comportamenti errati più frequenti vi sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
- Nel 2017 le prime iscrizioni di veicoli aumentano del 7% rispetto all’anno precedente mentre il parco veicolare cresce dell’1,7%. Le percorrenze autostradali sulla rete in concessione crescono del 2,2% rispetto al 2016, con quasi 84 miliardi di km percorsi.
Nel primo semestre 2018, secondo le stime preliminari il numero di incidenti stradali con lesioni a persone diminuisce del 3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero delle vittime della strada torna a diminuire di circa l’8% e anche i feriti calano del 3% circa.
- Nel periodo gennaio-giugno 2018 si stima che gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia siano stati 82.942. La stima preliminare dei morti entro il trentesimo giorno è pari a 1.480, quella dei feriti a 116.560.
- Nei primi sei mesi dell’anno, in relazione agli anni di riferimento 2001 e 2010 per la sicurezza stradale, il numero di morti scende mediamente del 25% rispetto al primo semestre 2010 e del 55% nel confronto con lo stesso periodo del 2001. La tendenza alla diminuzione della mortalità registrata nel primo semestre 2018, rispetto al periodo gennaio-giugno 2017, riavvicina il dato nazionale all’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime entro il 2020.
- L’indice di mortalità, calcolato come rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti con lesioni a persone moltiplicato 100, è pari a 1,8, in diminuzione rispetto al primo semestre 2017 (1,9).
- La diminuzione delle vittime nel primo semestre del 2018 è legata soprattutto a una flessione registrata su autostrade1 (-15,7%) e su strade urbane (-8,3%). Anche per le strade extraurbane si registra un calo delle vittime, lievemente più contenuto e pari a circa il 7%.
- Le prime iscrizioni di autovetture sono diminuite, nel primo semestre 2018, dello 0,5% rispetto al 20172. Le percorrenze medie annue sulle autostrade in concessione sono aumentate, nel primo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo 20173, dello 0,1% per i veicoli leggeri e del 3,2% per i veicoli pesanti, mediamente dello 0,8%.
Veneto Anno 2017
Nel 2017 si sono verificati in Veneto 13.844 incidenti stradali che hanno causato la morte di 301 persone e il ferimento di altre 18.984. Rispetto al 2016, diminuiscono sia gli incidenti (-1,3%) che i feriti (-0,8%), in linea con l’andamento dei dati nazionali (rispettivamente -0,5% e -1,0%). Diminuisce anche il numero di vittime della strada (-12,5%), a fronte di un incremento del dato nazionale (+2,9%) (Prospetto 1).
Il Veneto rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili.
Nella regione Veneto, nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 42,9%, in linea con la media nazionale (-42,0%); nel periodo 2010-2017, invece, si registrano variazioni del -24,0% (Veneto) e -17,9% (Italia). Sempre tra il 2010 e il 2017, l’indice di mortalità sul territorio regionale è diminuito da 2,5 a 2,2 deceduti ogni 100 incidenti, mentre quello medio nazionale è rimasto invariato (1,9).
In Veneto, nel 2017, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti in incidente stradale è inferiore alla media nazionale (41,5% contro 45,2%), con la differenza più ampia fatta registrare dagli ultra sessantaquattrenni (Veneto 28,6%, Italia 32,8%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione nel 2017 è inferiore a quello nazionale (46,5% contro 49,8%). Tuttavia, negli ultimi otto anni (2010-2017) l’incidenza di conducenti e passeggeri di velocipedi deceduti è cresciuta molto di più in Veneto (da 9,8% a 13,3%) che nell’intero Paese (da 6,4% a 7,5%) (Figura 1) mentre si è registrata una crescita minore nell’incidenza di pedoni deceduti (da 11,6% a 13,3% nel Veneto, da 15,1% a 17,8% in Italia) (Figura 1).